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16 febbraio festa in Corea del Nord della stella luminosa

Il 16 febbraio in Corea del Nord è la festa della stella luminosa, ossia il giorno della nascita di Kim Jong-il, il padre dell’attuale dittatore. Questo giorno è chiamato della “stella luminosa”, perché all’apparire del neonato, una stella in cielo, con la sua luce, magnificò questa nascita eccezionale.

Il luogo di nascita si ebbe in cima al monte più sacro per i nordcoreani e avvenne anche nel momento in cui due arcobaleni sovrastavano la sua culla in montagna.

Mancano solo i due leocorni… Ma attenzione: in Corea del Nord tutti credono a questa storia.

dipinto della nascita di Kim Jong-il
Ritratto “agiografico” della nascita in cima al monte di Kim Jong-il

Non stupitevi: il culto della personalità si associa sempre con dei segni divini di “predestinazione” e tutto ciò accade anche nella atea Corea del Nord. Il fondatore dello Stato, cioè il famoso Kim Il-sung (il padre del festeggiato di oggi, dunque il nonno dell’attuale dittatore) è nato il 15 aprile e quel giorno in Corea del Nord… è nientemeno che il giorno del sole! Massima festività del Paese. Un moderno faraone.

Il fondatore sarebbe nato in una specie di presepio, etc. insomma hanno saccheggiato a piene mani dal Cristianesimo e da altre religioni.

Tornando a Kim Jong-il, l’unica cosa vera è che sia nato il 16 febbraio. Per il resto è invece nato in Russia, in un campo militare, dunque niente monte sacro. Niente stelle o arcobaleni. Anche l’anno vero di nascita è diverso di un anno rispetto a quanto racconta la Corea: lo hanno alterato per farlo nascere esattamente 30 anni dopo il padre.

L’orchidea che porta il nome di Kimjongilia in suo onore, viene coltivata in Corea del Nord per sbocciare proprio il 16 febbraio e partecipare così alla festa della stella luminosa. E che festa!

La mancanza di democrazia in Corea del Nord

Mentre non è mai festa in Corea del Nord: secondo il Global Democracy Index dell’Economist, l’anno scorso, come al solito, la Corea del Nord si è piazzata all’ultimo posto. Peggio di paesi attualmente in guerra come lo Yemen, due volte peggio della Libia, peggio della Siria.

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