Il turista estremo viaggia in luoghi considerati, a torto o a ragione, come pericolosi, remoti, emotivamente forti, lì dove siano accaduti eventi terribili per cause naturali o umane. Cerca l’emozione, ma è spinto dalla curiosità. Talvolta ha voglia di distinguersi, cerca l’avventura ma anche l’omaggio al dolore altrui, il dovere della memoria.
Certo, il turista estremo sa bene che la conoscenza del mondo si nutre di ciò che è bello ed eccellente, ma lui va oltre e pensa che la conoscenza si abbia anche attraverso le zone inospitali, teatro di follia e disperazione, nell’incontro con popolazioni oppresse, in guerra o in difficoltà.
Oltre a visitare, il turista estremo può praticare attività sportive che permettano di vivere il luogo ancora più intensamente o supportare le popolazioni locali.
Ma si può anche esplorare con comodità.
Il turista estremo vuole conoscere il mondo intero. Sa bene che c’è qualcosa di buono in ogni dove e in ogni cultura. Vuole indagare le differenze per imparare, vedere con i propri occhi, confrontarsi per migliorare se stesso e il mondo.
Ogni luogo della terra è già stato scoperto, ma troppi angoli sono stati visitati da troppo pochi. Il mondo migliora con la conoscenza reciproca.
La conoscenza del mondo è il viaggio più estremo!