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11 Bambini nati in Antartide

Come mai 11 bambini sono nati Antartide? Sai rispondere alla domanda di PoLLo quiz nella foto in copertina?

La risposta giusta è che Argentina e Cile sono arrivate a far nascere dei bambini in Antartide nelle loro basi per poter dire di avere dei nativi del posto! (8 bambini argentini e 3 cileni)

Cile e Argentina considerano le telefonate in Antartide come “nazionali”; anche il servizio postale è domestico. Inviano persino civili in Antartide. Tutto per cominciare a dire che è parte integrante del loro territorio.

Per capire meglio: l’Antartide è privo di nazioni, ma alcune reclamano qualche diritto su delle porzioni di terra. Sulla penisola antartica, le rivendicazioni di Inghilterra, Cile e Argentina si sovrappongono. In totale sono sette le nazioni che rivendicano diritti e notate bene: non sono presenti né gli Stati Uniti né la Russia (Unione Sovietica) che invece hanno grandi interessi nell’Artico.

Ora Argentina e Cile sono decisamente le due nazioni geograficamente più vicine alla penisola, ma l’Inghilterra si inserisce in questa contesa perché le isole Falkland le appartengono. C’è stata persino una guerra con l’Argentina nel 1982, dove la giunta militare sperava di guadagnare consenso popolare recuperando le isole. L’Inghilterra reagì e vinse con grande facilità. La guerra causò circa mille morti. La “mano de Dios”, il famoso goal di mano di Maradona all’Inghilterra fu la vendetta argentina contro la nazione imperialista che si ostinava a controllare delle isole a migliaia di chilometri di distanza da casa loro.

Anche tra Cile e Argentina si è sfiorata la guerra più volte per i confini della Patagonia. Pare sia stato il Vaticano a ricucire e prevenire il peggio. Oggi la guerra si combatte in maniera diversa e avrete già capito: si cerca di spostare popolazione a ridosso del confine conteso, in modo da rendere evidente che è popolato da Argentini/Cileni. Avere dei connazionali su quella terra è la miglior arma per un governo.

Per approfondire c’è il mio libro disponibile QUI che può essere letto anche al di fuori dell’Antartide!