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L’Iran vince la medaglia d’oro

L’Iran 🇮🇷, o meglio, la Repubblica Islamica dell’Iran, vince la medaglia d’oro nella pistola ad aria compressa da 10 metri grazie alla persona che vedete in foto copertina.

E’ una disciplina che non credo abbia molto seguito. Ma questa medaglia è utile per vedere due diverse narrative.

Da noi alcuni atleti si inginocchiano, espongono la propria omosessualità, usano la visibilità per mandare i messaggi più vari e – per fortuna – tali proclami sono spesso nobili e condivisibili. E’ raro che un atleta usi quei 15 secondi per mostrare approvazione alla Merkel, a Biden o Macron. Semmai si cerca di andare contro chi ha il potere, non a suo favore.

In Iran il vincitore saluta militarmente, rivendica la sua appartenenza a un corpo, dedica la vittoria alla Guida suprema.

Dalla nostra prospettiva, cioè mondo occidentale e tutto sommato libero, il vincitore appartiene ad un gruppo etichettato come terroristico da alcune nazioni. E’ un infermiere, ma questa sua incredibile abilità di cecchino lascia qualche dubbio su quale sia stato il suo ruolo nelle missioni all’estero. Comunque è una guardia della Rivoluzione, cioè un uomo sempre pronto al martirio per difendere la sua fede e i suoi chierici. Ideali che difficilmente possono piacere al resto del mondo. Un terrorista ha vinto la medaglia d’oro per l’Iran, questa è la sostanza.

Dalla prospettiva del regime iraniano invece i nostri atleti sfruttano l’attimo di popolarità per ribellarsi, ma soprattutto per dire e fare cose che Dio proibisce e condanna. Dei nemici di Dio (corruttori della terra) vincono le medaglie d’oro, questa è la sostanza.

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