L’incidente di Suez mostra al mondo intero l’importanza di alcuni stretti,
per esempio Hormuz, perché a controllarlo c’è l’Iran.
Lo stretto collega il Golfo di Oman con il Golfo Persico (o Arabo, c’è discussione anche su questo) ed è davvero stretto! L’Iran gestisce le isolette ed ha una base navale proprio lì.
E’ profondo a sufficienza per far passare le navi più grandi del mondo ma arriva ad essere largo solo 33 km circa nel punto più stretto. Inoltre, la profondità delle acque spinge ad una navigazione tutta concentrata in pochi chilometri di larghezza come mostra la mappa di wikipedia nella foto in copertina.
L’Iran e l’Oman condividono il diritto territoriale al controllo dello stretto di Hormuz, ma la differenza di potere dei due Paesi ha di fatto relegato il secondo al ruolo di spettatore non partecipante nelle dinamiche della gestione. Da lì passa circa il 20% del petrolio mondiale e anche tanto gas. Fosse bloccato, l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi possono spostare via terra solo una frazione del petrolio prodotto verso l’altra parte della penisola arabica per poi imbarcare il greggio da lì. Dunque la chiusura dello stretto sarebbe un danno enorme per l’approvvigionamento energetico del mondo intero.
Emirati Arabi Uniti e spese militari
Hormuz è il motivo per cui anche gli Emirati Arabi Uniti sono tra i Paesi che spendono di più al mondo in armamenti. E sono dunque supportati dall’Occidente che è disposto a vendere loro la migliore tecnologia disponibile (l’altro motivo è la normalizzazione dei rapporti con Israele che ha consentito agli Emirati di avere l’autorizzazione – in via di revisione – a comprare gli F-35). Dubai ospita moltissimi Iraniani e nonostante le restrizioni ai commerci, tanti privati riescono a concludere affari.
😱Ma come potrebbe l’Iran chiudere lo Stretto? Non puoi certo incastrare una nave come accaduto a Suez…
Beh all’Iran, molto semplicemente, basterebbe affondare qualche grande nave (magari anche sue), per creare un tappo e con esso, un enorme danno al mondo intero!
Sia chiaro che questo è uno scenario di guerra e non di incidente.
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