In Arabia Saudita Raif Badawi, un attivista eroico, è stato condannato a 10 anni di reclusione e 1.000 frustate per aver scritto riguardo alla “libertà di espressione” e per aver “insultato l’Islam”.
L’Arabia Saudita lo ha arrestato nel 2012 ed ad oggi, è ancora in galera. Sono accuse per reati talmente vaghi e indefinibili, per cui la sostanza è che se sei inviso al regime ti possono sempre condannare.
Avevamo anche già visto che criticare il Re o il Principe ereditario per esempio comporta l’accusa di… terrorismo.
Ebbene il Canada, per aiutare l’eroico attivista Raif Badawi gli ha conferito la cittadinanza canadese. Serve più che altro ad alzare l’attenzione, perché per i Sauditi c’è il divieto di doppia cittadinanza, dunque resta saudita e non ha diritto a trattamenti speciali, né figuratevi mai l’estradizione.
I rapporti tra Canada e Arabia Saudita sono tesi dal 2018, perché il Canada insisteva molto sul rispetto dei diritti umani (e il rilascio tra gli altri di Badawi la cui famiglia è rifugiata in Canada. Loujain al-hathloul è stata scarcerata di recente). L’Arabia rispose dicendo che invece era molto preoccupata per i diritti dei “First Nations” canadesi… (proprio come la Corea del Nord con gli Aborigeni australiani!). Ma oltre a ciò, l’Arabia faceva ritorsione, come al solito, con i soldi fermando gli investimenti in Canada. Da ultimo richiamava in patria gli studenti sauditi che frequentano università in Canada (pare oltre 5.000). Tanti giovani sauditi (dell’élite) studiano all’estero: il governo offre generose borse di studio per andare a studiare in Paesi anglofoni (King Abdullah Scholarship Program).
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