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Vestiti, cravatte, fiori e borsette

Oggi parliamo di vestiti, cravatte, fiori e borsette prendendo spunto da Macron che in Polinesia è stato riempito di omaggi floreali da “indossare”. Le sue immagini sono poi state photoshoppate per farlo sembrare completamente sepolto sotto le corone di fiori.


Ma senza arrivare a tanto, non c’è dubbio che chi va in visita in alcuni luoghi, debba prendere parte a cerimonie che sembrano bislacche. Ci sono collezioni di foto del Principe Charles vestito o intento a mangiare e fare le cose più strane nei suoi numerosi viaggi nei Paesi del Commonwealth.


Ma ci sono vestiti obiettivamente migliori di altri o è tutta una convenzione? Boh, ogni tanto mi viene in mente che forse vestirsi con un pantalone e una maglietta/camicia, sia la cosa più razionale.

Lo dico perché gli eserciti, che in combattimento non badano a fronzoli ma al risultato, solitamente hanno un pantalone e una copertura sopra che immagino permettano grande libertà di movimenti, nessun intralcio tra le gambe.


Ma anche questa razionalità occidentale incontra ostacoli, per esempio la cravatta che proprio non serve a nulla. Anzi, riduce i movimenti e il benessere: la camicia va tenuta chiusa fino in cima e poi ci si deve strozzare da soli nella illusione di essere belli tramite un laccetto che pende.


Nulla comunque in confronto a ciò che le donne subiscono – o forse, si impongono da sole. I gioielli se ci pensate sono ridicoli, non servono a nulla, anzi. E poi cosa sono? Tribali, cioè che mostrano appartenenza per chi si vanta di non avere una “tribù”? Amuleti contro il malocchio per chi si vanta di essere evoluto e non superstizioso? Di valore economico per mostrare che “vali”? Un tempo facevano vedere che tuo marito ti aveva pagato/valutato tanto? Che venivi da famiglia ricca? Oggi mostrano che lavori e guadagni? Boh, come antifurto per dire che eri “occupato” forse un anello ha funzionato. Comunque io preferisco proprio un fiore per “farsi belli”, magari non quanti Macron…


Ma il peggio sono i vestiti senza tasche perché almeno i tacchi sono una tortura con uno scopo preciso: ti fanno più alta e slanciata.


Coco Chanel rivoluzionò la moda dicendo che ciò che non è funzionale non è neanche bello, ma mi pare ci sia riuscita solo in parte. Sono scomparsi corpetti e cappelli giganti con sopra gli uccelli (anche dagli eserciti, tanto sembrare grossi e alti conta poco se ti bombardano), ma perché essere costretti a girare sempre con una borsetta?


Una donna deve avere con sé talmente tanta roba che tanto non entrerebbe mai in tasca? Cioè prodotti di bellezza, uno specchio, il necessario per i bambini, assorbenti? E’ un essere più fragile che per affrontare le grandi e terribili intemperie delle città moderne deve avere con sé da mangiare, bere, medicine, occhiali, fazzoletti, etc. quando c’è un bar ogni 100 metri e casa tua a pochi chilometri?


Viva la razionalità nei vestiti, via le cravatte. Nei Paesi dove le donne sono più emancipate si sta sviluppando molto la convinzione di non portare il reggiseno. Scelta molto ragionevole. Forse si può fare anche una ragionevole assunzione sul livello di emancipazione dal numero di tasche presente nei vestiti per le donne…


Comunque il mio indicatore “spannometrico” preferito resta il guardare dal finestrino le altre macchine e vedere quante donne guidano CON LA PRESENZA di un uomo in macchina. E guardate che anche in Italia mi sembrano ancora poche. Poi trovarne una che si metta le chiavi in tasca…

Sapete che c’è un posto dove sono gli uomini e non le donne a portare la borsetta? E’ Papua Nuova Guinea, perché sono tutti poco vestiti, per cui le tasche scarseggiano. Ebbene gli uomini hanno bisogno della borsetta molto più delle donne perché al mattino comprano una ventina di dosi di betel da masticare… per approfondire c’è il mio libro QUI.