In alcune nazioni dell’Asia Centrale esiste il divieto di portare la barba lunga per chi è giovane e a rischio radicalizzazione.
In sostanza solo gli anziani (60+) possono avere la barba lunga: se bianca, meglio ancora.
Forse ricorderete che i Talebani in Afghanistan 🇦🇫 invece imposero a tutti gli adulti di portare la barba lunga almeno un palmo di mano.
Ma perché vietare (o imporre)?
Il Profeta portava la barba. Non c’è una vera prescrizione per il fedele a fare altrettanto, ma è una scelta apprezzata, visto che si cerca e raccomanda l’imitazione.
Dunque il divieto moderno nasce dall’idea che senza barba lunga ci si impersoni meno nel combattente. Cioè colui a cui si renderanno manifesti i segreti del Corano perché cammina sul sentiero del martirio.
Per essere chiaro: alcuni si radicalizzano nella convinzione che la vera profonda comprensione si abbia rivivendo le emozioni e le condizioni che accompagnarono i primi Musulmani. Sempre trionfanti e vittoriosi.
Ecco in sostanza che un soggetto a rischio, nel momento in cui si guardi allo specchio ogni giorno e veda continuamente in sé il prototipo del combattente e del martire, diventa ancora più propenso a prendere la strada sbagliata. E’ una convinzione che a noi appare folle, ma esiste e che prende forza, giorno dopo giorno, in chi cerca di immedesimarsi sempre di più.
[Foto di Joel Heard, la ho scelta perché in una moschea a Bukhara in Uzbekistan 🇺🇿, come vedete, sono tutti ben sbarbati. Avessero la barba passerebbero dei guai]
Il post è scritto rapidamente e salta alcuni passaggi logici, però guardate che è argomento tremendamente serio. Pensate ai capelli lunghi di qualche decennio fa in Europa visti come sovversivi e contro l’ordine del mondo. Ovviamente impedire alle persone di portare la barba è molto discutibile a prescindere dalle buone intenzioni, ma in Asia Centrale sono quasi tutte nazioni dittatoriali.
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