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L’Arabia Saudita apre al Qatar

Torna l’armonia nel Golfo. L’ Arabia Saudita apre le frontiere con il Qatar e ricominceranno a collaborare soprattutto in chiave anti-Iran. Ottimo.

Ma è rilevante anche il luogo dove hanno fatto “la pace”! Perché ha un significato profondo. Si chiama al-Ula ed è un enorme sito archeologico nel centro dell’Arabia, vicino un’oasi dove a febbraio sbocciano persino dei fiori. Nella foto di copertina vedete il Principe saudita e l’Emiro del Qatar passeggiare in un luogo definito la “piccola Petra” (Petra è in Giordania). Chiamato così perché entrambi i posti appartenevano ai Nabatei.

Ok dunque? Dunque? Dunque?

Ebbene questo posto è stato maledetto nientemeno che dal Corano, perché pare che quel popolo non abbia accolto l’Islam. Inoltre sono tombe, qualcosa che i Wahabiti – la setta al potere in Arabia – vuole sempre distruggere. E da ultimo, in Arabia tutto ciò che viene fatto dall’uomo prima dell’Islam, in generale è disprezzato. Prima di Maometto l’umanità versava in una condizione di profonda ignoranza (Jahiliyya), non avendo ancora ricevuto la rivelazione finale. Ecco perché alcuni estremisti vorrebbero distruggere questi luoghi e in Egitto c’è chi arriva a chiedere di eliminare persino le piramidi.

L’Arabia Saudita che apre al Qatar in questo luogo è stato importante così come portare un ospite in giro per la necropoli; tutto è un enorme passo in avanti. Fino a poco fa si vergognavano di quel posto. Oggi lo esibiscono. In Arabia Saudita qualche piccolo miglioramento c’è ma il punto di partenza è talmente basso che la strada è lunga.

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