Il 21 gennaio a Baghdad c’è stato un doppio attentato suicida mostruoso a Baghdad. Lo Stato Islamico ha rivendicato l’attentato.
Oltre 30 morti e 100 feriti. La dinamica è semplicemente mostruosa: un uomo dice di sentirsi male in una piazza dove c’è un mercato di vestiti usati. Alcuni passanti accorrono in suo aiuto e si forma un gruppo di persone vicino a lui. A quel punto si fa saltare in aria.
Una volta che si dirada il fumo e arrivano i soccorsi, un altro fanatico religioso si fa nuovamente saltare in aria. Si uccidono innocenti, si approfitta della generosità altrui, si scoraggiano comportamenti virtuosi per il futuro. Questo è il mondo più buio che ci sia oggi sulla terra.
Tali piani malefici di distruzioni pare siano stati concepiti per primi dalle Tigri Tamil in Sri Lanka (comunisti, dunque non religiosi). E da un punto di vista di analisi politica è davvero una terribile sorpresa: a Baghdad, da oltre un anno, la gente scendeva in piazza (più prima ma anche durante la pandemia) per protestare contro il governo. Correndo così il rischio di arresti e repressioni (e virus), ma era la dimostrazione che il terrorismo sembrava invece una minaccia pallida.
Lo Stato Islamico sta provando a dire che non è stato sconfitto e che sta tornando: proprio in quella piazza di Baghdad c’era stato un attentato altrettanto mostruoso nel 2018.
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