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Biden: tra Arabia Saudita e Iran

In questi giorni Biden darà prime indicazioni su come ridisegnare i rapporti tra USA, Arabia Saudita e Iran.


Alcuni elementi per capire il punto di partenza.
Entrambe le nazioni sono delle teocrazie che seguono delle “sette”, lo Sciismo l’Iran, il Wahabismo l’Arabia. Ma pur essendo “settarie”, le due nazioni puntano invece ad essere riferimento dell’intero mondo islamico.
L’Arabia si sente di essere un leader legittimo, il Wahabismo è setta della corrente Sunnita, quella maggioritaria, inoltre investono tanti soldi per proselitismo e controllano le città sante. In quei luoghi nacque l’Islam e visse il Profeta. L’arabo è la lingua della religione.


Ma anche l’Iran, che ha tanta cultura, tradizione e storia, vuole essere il punto di riferimento. La Rivoluzione islamica di Khomeini è pensata per tutti, non solo per gli Sciiti. Non sono Arabi, proprio come la maggior parte dei Musulmani nel mondo. Trasformano una mancanza in un pregio.

Ma oltre alla religione ci sono anche lotte di potere: il petrolio in Medio Oriente, si trova prevalentemente in territori popolati da Sciiti. Anche in Arabia Saudita! Sì, perché l’Arabia ha circa un 15% di popolazione sciita (circa perché non fanno censimenti, dunque sono stime). Ebbene questi Sciiti sono tutti concentrati lì dove c’è il petrolio e tenuti al margine della vita politica ed economica del Regno. Eppure in teoria tutta quella ricchezza è nelle loro zone.
Poi c’è l’Iraq, l’unica nazione che confina con Arabia e Iran, una nazione araba ma a prevalenza sciita. E poi anche l’Iran ha enormi giacimenti. Un Iran forte è una minaccia per i Sauditi a tutto tondo: potrebbe anche alimentare e finanziare le rivendicazioni della popolazione sciita (hanno provato a ribellarsi nel 2011 con le Primavere arabe, hanno ricevuto soldi ma non libertà e diritti).
In Iraq gli Sciiti sono stati lontani dai centri del potere per cinque secoli. I finanziamenti e le intrusioni iraniane in Iraq spaventano il mondo Sunnita.
La competizione si ha anche per finanziare scuole religiose e moschee in Africa e fare proselitismo wahabita o sciita.

Libano, Siria e Yemen


In Libano Hezbollah, il partito di Dio, un’organizzazione sciita considerata terrorista dagli Stati Uniti, controlla una parte importante del territorio libanese. E questo grazie alla Rivoluzione islamica: prima anche lì per secoli, la maggioranza sciita è stata messa al margine dai Sunniti (e dai Cristiani). In Iraq le milizie appoggiate dall’Iran sono una realtà: i luoghi santi iracheni sono presidiati dall’Iran, le scuole religiose insegnano le teorie di Khomeini, le strade del pellegrinaggio sono organizzate e gestite sempre da Teheran. In Siria, la lotta è stata serrata e il governo è rimasto vicino all’Iran.
E c’è poi lo Yemen dove Arabia e Iran sono in guerra per procura.
Pensate che alcuni privati dai Paesi del Golfo, pur deprecando la violenza dello Stato islamico, lo hanno finanziato principalmente perché era nemico della Scia.
Questa rivalità ha dato vita ad una escalation di spese militari che ha portato l’Arabia Saudita e altri Paesi del Golfo a investire cifre enormi in armamenti. L’Arabia è diventato un Paese che spende circa 7 mila dollari a persona in budget per la difesa. La spesa pro-capite più alta al mondo.


Ora tutti sanno che il punto di partenza di fronte a Biden è che gli USA sono con l’Arabia Saudita, mentre l’Iran è un nemico, solo e circondato da basi americane. Nella foto in copertina l’ingresso a un centro commerciale in Iran, così tutti calpestano la bandiera degli odiati nemici.
Tutto vero naturalmente, Trump ha persino inaugurato la sua Presidenza andando in visita in Arabia; l’Europa pure vende armi ai Sauditi, l’Iran è sotto sanzioni e disprezzato da tutti. L’Iran vuole distruggere Israele e insegue l’atomica, i Wahabiti invece si avvicinano sempre più al riconoscimento di Israele e non vogliono l’atomica se non la possiede l’Iran.

Gli Interventi Americani hanno favorito l’Iran, non l’Arabia Saudita


Bene però attenzione: è anche vero che gli interventi degli Stati Uniti (e alleati o parte degli alleati) nella storia recente ha favorito l’Iran. Invadere l’Afghanistan e rimuovere i Talebani ha fatto comodo all’Iran. Infatti anche i Talebani avevano come missione l’eliminazione degli Sciiti. L’invasione dell’Iraq ha messo fine, come detto, a 500 anni di dominio Sunnita, cioè della minoranza!


Ora uscirà l’accusa americana al Principe saudita e ci sarà l’incontro con l’Iran per il nucleare, vediamo che succede. Sono questioni che hanno un impatto globale, sulla vita di tutti noi, non pensate siano argomenti lontani.

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